Cari amici in cammino e in ricerca vocazionale, il Signore vi dia pace.
Si è celebrato ieri la solennità del SACRO CUORE DI GESU'. Prendendo spunto da questa festa , riporto per tutti voi una bella riflessione di nostri frati francesi sul CUORE della persona consacrata a Dio e sull’origine di questa vocazione così speciale!! Sono certo vi aiuterà!
Si è celebrato ieri la solennità del SACRO CUORE DI GESU'. Prendendo spunto da questa festa , riporto per tutti voi una bella riflessione di nostri frati francesi sul CUORE della persona consacrata a Dio e sull’origine di questa vocazione così speciale!! Sono certo vi aiuterà!
Al Signore Gesù sempre la nostra Lode e il nostro amore!
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Giotto: Ultima cena. Giovanni chino sul petto di Gesù |
La vocazione: un appello del cuore
La prima domanda da porsi è semplice: Da dove viene la vocazione alla vita religiosa francescana? Da dove viene la nostra vocazione, la mia vocazione ?
La prima domanda da porsi è semplice: Da dove viene la vocazione alla vita religiosa francescana? Da dove viene la nostra vocazione, la mia vocazione ?
Questa domanda ci conduce ad altre un pò più complesse:
* Una vocazione sorge dal nulla ? NO !
* Nasce dalle nostre emozioni? SI, ma non solo!
* Forse nasce dalla nostra ragione?Si, anche, ma non del tutto!
E allora??? Qual'è la sorgente di una vocazione?
Come noi, anche i discepoli di Gesù hanno conosciuto e vissuto momenti di sconforto e disorientamento.
Durante l'ultima cena Gesù annuncia che uno dei dodici lo tradirà (Gv 13). E' un momento terribile: si respira un clima di incomprensione, di paura, di tristezza.... I discepoli sono annichiliti!
In questa desolazione Giuda fa la sua scelta: abbandona il cenacolo. Egli se ne va e san Giovanni annota : «Ed era notte» (Gv13,30). Giovanni al contrario, il discepolo che Gesù amava, fa un'altra scelta : china il suo capo sul petto di Gesù (Gv 13,25), verso il cuore di Colui che è la vera luce (Gv 8,12)).A noi la scelta
Noi pure, nelle nostre desolazioni, possiamo trovare nel cuore di Gesù luce e conforto e direzione. Egli sempre, infatti, ci attende ed è disponibile nei nostri confronti. Possiamo dunque rivolgerci a Lui con fiducia, oppure, lasciarci sedurre dal gioco maligno delle tenebre. A noi la scelta : fare come Giuda oppure seguire l'esempio di Giovanni. Gesù, infatti, sempre ci chiama dicendoci (cfr. Mt 11,28) :« venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi e io vi ristorerò... io sono mite e umile di cuore»
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Nella Bibbia, il cuore è la sede della coscienza, della vita e dell'amore dell'uomo. E' sempre il cuore inoltre, il centro delle sue decisioni, di ogni suo orientamento. Certo, noi sappiamo come dice il profeta Isaia che « Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi lo può conoscere?» (cf. Ger17). Ma anche sappiamo che questo non impedisce a Dio di parlargli (cf. Os 2, 16). La vocazione è dunque sempre "cardiaca" nel senso etimologico del termine. In altri termini, essa è seminata da Dio nel cuore dell'uomo; nel cuore e dal cuore poi cresce e matura e si sviluppa e diffonde amore e vita attorno a sè. La vocazione dunque si radica e si nutre nel cuore di Dio e nel cuore dell'uomo.
Cuore a cuore con Gesù
Quando ci capita di vivere momenti difficili, può succedere che percepiamo il cuore appesantito e affaticato. Sono spesso la solitudine e le tensioni ad incatenarlo e a renderlo più duro e insensibile. La vocazione, per sua natura , si oppone a questa reazione molto istintiva, ma anche distruttiva e non cessa invece di dilatare il nostro cuore e di farlo battere a pieno. Essa lo spinge ad aprirsi e a donarsi sempre e nonostante tutto!! 
Durante l'ultima cena Gesù annuncia che uno dei dodici lo tradirà (Gv 13). E' un momento terribile: si respira un clima di incomprensione, di paura, di tristezza.... I discepoli sono annichiliti!
In questa desolazione Giuda fa la sua scelta: abbandona il cenacolo. Egli se ne va e san Giovanni annota : «Ed era notte» (Gv13,30). Giovanni al contrario, il discepolo che Gesù amava, fa un'altra scelta : china il suo capo sul petto di Gesù (Gv 13,25), verso il cuore di Colui che è la vera luce (Gv 8,12)).
Noi pure, nelle nostre desolazioni, possiamo trovare nel cuore di Gesù luce e conforto e direzione. Egli sempre, infatti, ci attende ed è disponibile nei nostri confronti. Possiamo dunque rivolgerci a Lui con fiducia, oppure, lasciarci sedurre dal gioco maligno delle tenebre. A noi la scelta : fare come Giuda oppure seguire l'esempio di Giovanni. Gesù, infatti, sempre ci chiama dicendoci (cfr. Mt 11,28) :« venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi e io vi ristorerò... io sono mite e umile di cuore»
Di fronte a tale invito non si può esitare. Si tratta di un messaggio d'amore che i frati francescani devono annunciare e comunicare al mondo intero con passione e grande slancio. Il cuore di Gesù , infatti, dalla croce continua ad inondare ogni uomo di luce e misericordia e grazia . Consapevoli di questo, noi frati (come diceva san Francesco) siamo chiamati ad essere « gli araldi del Gran Re » , a spenderci per Lui e per i fratelli con audacia e forza e letizia.
E' così che noi frati possiamo aiutare i nostri contemporanei
a passare da un cuore incatenato e sclerotizzato ad un cuore dilatato,
da un cuore duro e insensibile ad un cuore di carne che sa amare!
