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Le Clarisse mi inquietano e affascinano

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Sr M. Valentina, Sr M. Francesca, Sr M. Arlene
Cari amici e amiche in cammino e in ricerca vocazionale, il Signore vi dia pace. 
Qualche tempo fa, avevo pubblicato un post sulla Professione religiosa di tre giovani ragazze presso il monastero delle Clarisse di Camposampiero. Questa scelta di vita (nella clausura e unicamente dedita al Signore nella preghiera), per tanti assurda e incomprensibile, ha suscitato in realtà molto interesse e interrogativi.

Così mi ha scritto Giulia (29 anni, medico-pediatra) in una lunga lettera: "Ero presente anch'io quel giorno..(...). Vedere delle giovani diventare suore di clausura, è fuori di testa, ma mi ha toccato nel profondo! Le Clarisse mi inquietano e affascinano!(...) Il contatto con i bimbi ammalati in corsia, ogni giorno mi provoca, specie quando mi sento impotente di fronte al "non senso" del male innocente.  Pur lottando con tutte le mie forze per contrastarlo, la preghiera è spesso l'unico vero rifugio e conforto della mia anima. Chissà cosa vuole il Signore da me?".

A Giulia (a cui ho risposto personalmente) e a tutti voi propongo una breve testimonianza di Sr Maria Arlene, di Sr Maria Francesca e di Sr MariaValentina, le tre giovani che hanno professato il 26 settembre i voti di obbedienza, povertà, castità nelle mani dell’abbadessa sr. Maria Monica Bano. La loro scelta possa inquietare e affascinare anche tutti noi. 

Al Signore Gesù sempre la nostra Lode. 

La Professione nelle mani dell'Abbadessa Sr Monica
Davvero Dio vale Tutto e non tradisce mai!”.
È stata una grande grazia, un suo dono speciale”, dice sr. Arlene, “emettere la nostra professione assieme, per di più nell’Anno della Vita Consacrata, anno di grazia offertoci da nostra Madre Chiesa, così come grazia meravigliosa è stato l’essere “costrette”, per ragioni molto concrete (il numero dei partecipanti), ad abbandonare il santuario del Noce. È stato come abbandonare la nostra casa per ritrovarci custodite, anzi vezzeggiate, tanto è stato l’affetto, dai nostri “fratelli maggiori”, i frati, e da tutta la comunità di Camposampiero… Bellissimo per me che vengo da lontano, dalle Filippine… Il Signore si è fatto dimora, davvero”. 

Effettivamente”, aggiunge sr. Valentinaha colpito anche me – non sul momento, s’intende, perché non vedevo niente e nessuno, tanta era la gioia confusa, tanta la vertigine di fronte al Mistero incomprensibile, eppure così intimo di Dio - la partecipazione di parenti, amici, compaesani, conoscenti. Così silenziosa e assetata di Dio ci ha accompagnate, quasi offerte al Nostro Indicibile Padre… Sì, io, ma penso un po’ tutte e tre, mi sono sentita a casa in un corpo, il Corpo che è la Chiesa, che è Cristo. Sì, solo in Lui, troviamo Senso e Unità”. “Senso”, ripete sr. Valentina, “quanto l’ho cercato…”. 

Sr. Francesca, la più giovane e silenziosa del trio, sorride: “Quel che è nulla, Dio lo ha scelto…Quel che è nulla… (ndr: citazione della seconda lettura, 1Cor 1,22-25, del rito della professione): Dio ci stupisce e confonde; con Lui è facile non trovare ciò che cerchiamo e desideriamo, meglio pensiamo di desiderare. E poi quel che Lui vuole donarci supera ogni nostro pensiero… Chi mai vorrebbe essere nulla? Eppure Dio sceglie il nulla! E chi mai penserebbe di trovare tanta dolcezza, pienezza, immensità nel sentirsi quel nulla eternamente amato? Davvero Dio vale Tutto e non tradisce mai!”.

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