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SE STAI PENSANDO DI DIVENTARE FRATE, RICORDA CHE...

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LETTERA DI ANGELO
Caro fra Alberto, a giorni inizierò con i frati, per alcuni mesi, un'esperienza vocazionale in convento per poi continuare il mio discernimento, come spero, entrando in Postulato. Il mio desiderio è di diventare frate, di consacrami al Signore, di donarmi agli altri. E' un passo bello e atteso e cercato quello che sto per fare, ma anche ne sento un pò il peso e l'impegno.  Le chiedo di ricordarmi nella preghiera e anche di darmi qualche suo buon consiglio per vivere al meglio questa esperienza. Angelo (26 anni -  di Torino)
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RISPOSTA DI FRA ALBERTO.
Caro Angelo, (...)  ti sono vicino e ti ricordo nella preghiera e ti incoraggio in questa esperienza così importante per la tua scelta di vita. Di seguito trovi alcune indicazioni per il tuo percorso che spero possano essere utili a te come a tanti altri giovani in discernimento vocazionale. (...) Ti benedico!

SE STAI PENSANDO A DIVENTARE FRATE, RICORDA CHE...

- Tale scelta ha il suo senso e la sua pienezza unicamente nel desiderio e nella volontà di donarti completamente al Signore, e di rispondere con gioia al suo amore. Altri motivi non sono sufficienti a giustificare tale via! Ritorna pertanto sempre con il cuore a quando ti sei sentito chiamare e guardare e amare in modo speciale dal Signore!  

- Tieni poi presente che, d'ora innanzi, sempre più dovrai abbandonare e mettere in secondo piano i tuoi progetti, le tue comodità, la ricerca della tua gloria e fama, i soldi, il successo, la pretesa di farti da solo. Ogni volta, infatti, che ti lascerai sedurre da queste cose, metterai a repentaglio la tua chiamata, la tua scelta. Non dimenticarti invece della promessa del Signore e della sua fedeltà quando ti dice: "chiunque lascerà casa, padre, madre, campi a causa mia..riceverà cento volte tanto e la vita eterna". 

- Inoltre, la vocazione, la chiamata di Dio, è un tesoro prezioso che va custodito: infatti, la si può anche perdere o dissolvere quando non ci si prende cura di sè e si viene meno a quelle piccole, ma fondamentali fedeltà che ogni giorno però riportano e riconducono il nostro cuore a Gesù e all'intimità con Lui, in particolare la fedeltà alla preghiera!

- Difficoltà, dubbi e momenti di oscurità fanno parte del cammino! Inutile illudersi diversamente!  Non farti dunque prenderti dal panico se  queste situazioni arriveranno! Il Signore non ti lascerà solo e non ti farà mancare la sua Grazia anche quando ti troverai a vivere momenti di noia, solitudine, di incompresione da parte degli altri, di monotonia. Confida in Lui e nel sostegno di una buona guida spirituale!

- Se poi hai pensato di entrare a far parte di una comunità perfetta e senza macchia, in una chiesa perfetta, di incontrare solo frati o sacerdoti perfetti, hai sbagliato strada!! Questa perfezione esiste solo nel tuo immaginario, ma è lontanissima dalla realtà che sempre ci rimanda invece alla parzialità, alla debolezza, alla fragilità di persone e istituzioni; che sempre chiama in causa l'umanità povera e limitata di ciascuno, anche la tua! Ama piuttosto i fratelli che ti ritroverai accanto e vivi l'esperienza di comunità che ti è offerta come una grande opportunità di crescita e confronto.

- Resisti allo scoraggiamento e alla tentazione di lasciare alle prime inevitabili difficoltà:  il nostro nemico (il maligno) al riguardo, sa bene, infatti, dove colpirci presto nei nostri lati più vulnerabili. Non cadere dunque nelle sue trappole quando dovrai misurarti con le tue o altrui fragilità, quando ti scoprirai incapace di salvare il mondo, quando l'esempio di qualche consacrato non sarà all'altezza delle tue aspettative. 

- Soprattutto, ricorda, che senza una vita di "preghiera" ben presto ti ritroverai più vicino "al mondo" che "al cielo" e dunque ti diventerà impossibile restare un giovane libero e puro in una "scelta di vocazione". In tal caso, anche se decidessi di diventare frate, correresti il rischio di una "doppia vita" o di una "vita mediocre" e dunque infelice e vuota. 

- Tieni poi a bada e smaschera la tentazione forse più subdola che solitamente colpisce chi si avvia in un cammino di discernimento: la nostalgia per un passato che si intende lasciare, ma che inconsapevolmente continuiamo a richiamare e rincorrere. Un giovane che decide di orientarsi alla vita religiosa non può vivere di pensieri nostalgici e di tristezze e continui ripensamenti. Piuttosto lo accompagna la gioia  e uno sguardo di speranza verso il futuro. 

- La felicità e la serenità nel cammino che ti accingi a compiere saranno dunque strettamente legate al tuo consegnarti al Signore in umiltà e in pieno abbandono a Lui, in totale fiducia al suo disegno su di te! Ed è quanto ti auguro con tutto il cuore! 
Allora Maria disse: 
«Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
(Luca 1, 38)


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