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Bologna- Festival francescano: fra Tommaso e fra Francesco guidano una "fast conference" |
IL SIGNIFICATO DELL'ABITO
Pace e bene cari amici in ricerca della vocazione divina per la vostra vita.
Nei post precedenti ho cercato di illustrare la genesi dell'abito francescano, e le vicissitudini storiche che l'hanno via via anche un poco modificato (nei colori e nella foggia)
Molto più mi interessa ribadirne il significato profondo e il valore che esso rappresenta per ogni frate.
- E' un segno di consacrazione prima di tutto per il frate stesso. Ogni volta che lo indossa, l'abito gli ricorda che non appartiene più a sé stesso, ma a Gesù Cristo e con la sua forma di Croce gli ripropone la sequela del Cristo Crocifisso.
- L'abito in tal modo è segno tangibile e visibile anche per gli altri: testimonia infatti (e questo a volte scandalizza e provoca qualcuno) che ci sono ancora persone che credono in Gesù Cristo e si giocano tutta la loro vita per Lui (certo presentarsi agli altri con l'abito richiede anche la responsabilità di non far fare brutta figura a Colui di cui ci si proclama discepoli).
- L'abito inoltre è un segno di fraternità e di appartenenza alla nostra famiglia francescana e bene esprime l'uguaglianza e lo spirito di amore e comprensione e di unità che sempre deve regnare fra noi tutti.
- L'abito è quindi un forte segno di povertà. Il frate infatti è un uomo libero dalle mode e dalle ricercatezze come dalle mille novità indotte dal consumismo contemporaneo che molto esalta l'esteriorità e poco la dimensione spirituale. Il francescano dunque, sempre testimonia anche nel vestire, quella sobrietà e essenzialità che rimanda ad una fiducia incondizionata nella Provvidenza che non fa mancare nulla alle sue creature.
- L'abito francescano è pertanto il segno di "un di più", una chiara indicazione oggi più che mai forte e provocante, che il Signore Gesù può essere ancora "il tutto" per la vita di un uomo. E Dio solo sa quanto questa nostra triste e stanca società abbia bisogno di segni evidenti che subito e immediatamente richiamino il Cielo. Certo, portare sempre l'abito, (lo dico per esperienza personale) qualche volta non è per niente facile: in certi contesti ti aspettano il dileggio, la supponenza, la malcelata indifferenza se non il sarcasmo e l'offesa. Ma non è forse questo che il Signore Gesù ha promesso a coloro che lo seguono e gli danno testimonianza... insieme però al centuplo quaggiù e l'eternità?
«In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna». (Mc 10,29)