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CHE SIGNIFICA VIVERE LA VERGINITA' - CASTITA' PER IL REGNO ?

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Cari amici in "ricerca vocazionale",
pace e bene!

Riprendo oggi un tema che sempre crea questioni e dibattiti: il voto di castità e la scelta del celibato/nubilato che caratterizza noi religiosi (frati, suore..).  Al riguardo, ricordo molto bene una lettera inviatami tempo fa da Dennis, un giovane di 22 anni. Questi si dichiarava cattolico, ma affermava "di non capire in alcun modo la scelta della castità e del celibato, per i sacerdoti come per i religiosi ". Mi chiedeva pertanto di aiutarlo a "comprendere meglio il senso di quell'espressione di Gesù in cui parla di verginità per il regno dei cieli":«Vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il Regno dei cieli»: così troviamo, infatti, nel Vangelo diMatteo (19,12). Di seguito una breve riflessione che può essere utile per tutti.

Al Signore Gesù sempre la nostra lode
Fra Alberto (fra.alberto@davide.it)


COSA VUOL DIRE VIVERE LA VERGINITA' - CASTITA'PER IL REGNO?
Che cosa vuol dire, insomma, verginità (l'essere eunuchi) per il Regno dei cieli? Partirei da una definizione sintetica:
  • Esser vergini per il Regno dei cieli vuol dire amare Dio al di sopra di tutte le creature (con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze),
  • Per amare con il cuore e la libertà di Dio ogni creatura, senza legarsi a nessuna, né escluderne alcuna (senza procedere cioè con i criteri elettivi-selettivi tipici dell’amore umano),
  • anzi, amando in particolare chi è più tentato di non sentirsi amabile .
Provo a scomporre gli elementi più significativi della proposta, come emergono da questo tentativo di definizione:

1) La sostanza della verginità: E' l'Amore! La scelta verginale consiste essenzialmente nell’Amore, inizia e si compie nell’amare, nel voler bene, non primariamente nel rinunciare all’amore o a qualche istinto. Il consacrato pertanto non è uno che rifiuta l'amore! Anzi!

2) L’oggetto dell’amore verginale: E'Dio! Anzitutto e prima di tutto e tutti! Ma non solo Dio, anche le creature, ogni creatura, e in particolare chi è più tentato di non sentirsi amabile e non è di fatto amato. Non c’è rivalità tra questi amori, semmai c’è progressione a partire dall’amore di Dio, come un movimento concentrico.

3) La modalità o stile dell’amore verginale (=condizioni in positivo): E' la totalità, indicata dalle caratteristiche dei due amori: Dio è amato con tutto il cuore, mente e volontà; la creatura col cuore e la libertà di Dio. Dunque è un amore totalmente umano e totalmente divino.

4) Le rinunce dell’amore verginale (=condizioni in negativo): il vergine deve certo rinunciare a legami definitivi ed esclusivi, per tutta la vita (sarebbe il matrimonio), ma anche a esclusioni di sorta, di qualcuno. In sostanza deve rinunciare a procedere coi criteri della benevolenza o simpatia solo umana o dei legami del sangue, che sceglie ed esclude in base al semplice istinto o all’interesse personale, più che a quello altrui.

5) Il modello di una vita in verginità: E' Gesù stesso (Fil 2,6-11) che senza tenere nulla per sè, si è spogliato di tutto e totalmente si è consegnato al Padre e ha offerto la Sua vita per tutti, spezzando il Suo corpo e versando il Suo sangue per ognuno di noi; spalancando in tal modo sull'umanità intera le Sue braccia .

6) La tipicità di una vita verginale: Non è una scelta "umana" fra le tante (magari inventata dai preti!) , ma scaturisce direttamente dalla vita e dal'esempio di Gesù, Figlio di Dio. Chi vi è chiamato e vi aderisce vuole riproporre dunque il modo di amare di Dio,  nello stile "divino" mostratoci da Gesù: i Suoi gesti, i sentimenti, la Sua scelta radicale di Dono di Sè. Per questo nella Chiesa la Verginità è necessaria e sempre sarà presente!

Di fronte alla semplicità e ricchezza di questi elementi dovrebbero apparire ancor più strane e immotivate le molte paure e i molti  imbarazzi e incomprensioni anche di tanti cristiani  nel guardare alla scelta verginale, ma...si sa.., il Vangelo non è mai a buon mercato, mentre è più facile voler apparire  al passo coi tempi.

Vi segnalo anche al riguardo una stupenda catechesi pronunciata dall'amato Giovanni Paolo II su questo tema.

Il Signore vi benedica e vi conceda di alzare lo sguardo, di tendere alle più alte vette!



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