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LA MORTE DI SAN FRANCESCO

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Assisi - Colle del Paradiso - Basilica di san Francesco
Cari amici in ricerca vocazionale, il Signore vi dia pace.

La festa di san Francesco ormai vicina (4 ottobre), viene celebrata in tutti i conventi francescani già dalla sera del 3 ottobre ricordando la sua morte, il così detto TRANSITO.
Ma come il Poverello di Assisi trascorse le sue ultime ore?

Nudo sulla nuda terra
Dalla “Vita prima” di Tommaso da Celano, scritta tra il 1228 e il 1229 sappiamo che Francesco, percependo la morte imminente, chiese di essere condotto all'amata Porziuncola. Qui si fa spogliare della ruvida veste di sacco e «deporre nudo sulla nuda terra». Volendo essere conforme in tutto a Cristo Crocifisso che, povero e sofferente, era rimasto appeso nudo sulla croce.

Benedice tutti i frati, presenti e futuri
In quei drammatici istanti Francesco si rivolge ai suoi frati, stretti attorno a lui. Li esorta con affetto di padre all’amore di Dio. Parla a lungo della pazienza, dell’osservanza di Madonna povertà, raccomandando più di altra regola il Santo Vangelo. Mentre tutti i fratelli gli stanno intorno; egli stende sopra di loro le mani intrecciando le braccia a forma di croce, un gesto che egli tanto amava, e li benedice presenti e futuri, nella potenza e nel nome del Crocifisso. 

L’ultima cena
Con le ultime energie, Francesco, officia la rievocazione dell’Ultima Cena. Si fa portare del pane, lo benedice, lo spezza e ciascuno dei frati presenti ne offre un pezzo da mangiare. Chiede poi la lettura del Vangelo di Giovanni che rievoca il Giovedì santo. Compie questi gesti in memoria di quell’ultima e santissima cena che il Signore aveva celebrato con i suoi discepoli e per dimostrare ai fratelli la sua tenerezza d’amore. 

Sorella morte
Accoglie cantando la morte, a tutti terribile e odiosa, come attesa e sorella :
Ai fratelli, infatti, dice:"Ben venga mia sorella morte!". E ancora canta : "Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullo omo vivente po’ scampare.Guai a quelli che morranno ne le peccata mortali! Beati quelli che troverà ne le tue sanctissime voluntati, ca la morte seconda no li farrà male (FF 263).
Francesco compie così il suo transito dal tempo all’eternità.

Il Colle del Paradiso
Il Poverello, dopo la sua rapidissima canonizzazione, sarà sepolto nella erigenda basilica appena fuori dalle mura di Assisi sul Colle dell’Inferno, il luogo dove si giustiziavano i malfattori ed immondezzaio della città; come un qualsiasi malfattore, come accadde a Cristo che morì crocifisso tra i due ladroni e venne sepolto fuori da Gerusalemme. Da allora quel luogo è chiamato Colle del Paradiso.  E certo, Francesco, da qui, continua a parlare e testimoniare, attirando a sè tante persone, soprattutto i giovani che in lui trovano esempio e forza e amore, per scelte audaci e alternative che profumano di Vangelo. 

Al Signore Gesù, per il suo servo Francesco, sempre la nostra lode.
fra Alberto (fra.alberto@davide.it)

Assisi - Basilica superiore di san Francesco
CONVEGNO GIOVANI VERSO ASSISI


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