Cari amici in ricerca, il Signore vi dia pace.
Già in un precedente articolo avevo parlato della vocazione come disponibilità a "DONARSI", in alternativa ad un altro attegggiamento come il "PRENDERE o il PRETENDERE per sè"! Ritorno oggi su queste riflessioni. Vi benedico tutti e incoraggio.
Al Signore Gesù sempre la nostra lode.
fra Alberto (fra.alberto@davide.it)
Gesù per tutto il suo ministero offre agli uomini assetati e smarriti degli orientamenti di vita, parole e gesti di vita: guarisce, risana, salva, perdona...fino alla croce. Egli dona tutto, dona se stesso, senza riserve. Questo offrirsi radicale, ha da sempre ispirato giovani ardenti e intrepidi a seguirlo, ad imitarlo.
Anche in questo nostro tempo, a prima vista così autoreferenziale ed egoista, è inaspettato e sempre misterioso scoprire ancora tanti giovani dal cuore puro e libero che cercano orizzonti più alti, che vogliono donare, non un pò di denaro o qualche bene superfluo, ma la loro stessa VITA. E' certo una grande sfida, estremamente esigente! Essa, infatti, chiede TUTTO!
Ma, prima ancora di donarsi, è necessario pregare, sostare e riflettere. Ci si può donare e spendere per filantropia, per umanesimo... o anche per obiettivi a volte banali e fragili. Ma se ci si dona per fede, allora si confortano dei cuori, si riparano delle vite .
Gesù, parlando ai suoi discepoli, un giorno (di fronte ad una folla affamata) rivolge loro questo invito: « Date loro voi stessi da mangiare ! » (cf. Lc 9,13). I discepoli non erano in realtà pronti a questo tipo di azione e di disponibilità, ma sulla parola di Gesù hanno rischiato, si sono fidati, mettendosi totalmente in gioco. Anche oggi sono tanti i giovani che traducono questo invito di Gesù nella loro vita, "facendosi mangiare", "offrendosi in cibo" agli altri, donando concretamente cuore, tempo ed energie e capacità a chi è più vunerabile e nella necessità.
Caro giovane amico "in ricerca", c'è dunque tanta generosità attorno a te: impara a riconoscerla ! E anche tu, non temere a donarti: sarai felice e renderai felice!
cfr: https://vocationfranciscaine.com/
Già in un precedente articolo avevo parlato della vocazione come disponibilità a "DONARSI", in alternativa ad un altro attegggiamento come il "PRENDERE o il PRETENDERE per sè"! Ritorno oggi su queste riflessioni. Vi benedico tutti e incoraggio.
Al Signore Gesù sempre la nostra lode.
fra Alberto (fra.alberto@davide.it)
La vocazione è DONO !

Anche in questo nostro tempo, a prima vista così autoreferenziale ed egoista, è inaspettato e sempre misterioso scoprire ancora tanti giovani dal cuore puro e libero che cercano orizzonti più alti, che vogliono donare, non un pò di denaro o qualche bene superfluo, ma la loro stessa VITA. E' certo una grande sfida, estremamente esigente! Essa, infatti, chiede TUTTO!
Ma, prima ancora di donarsi, è necessario pregare, sostare e riflettere. Ci si può donare e spendere per filantropia, per umanesimo... o anche per obiettivi a volte banali e fragili. Ma se ci si dona per fede, allora si confortano dei cuori, si riparano delle vite .
Vediamo attorno a noi tante persone nel bisogno, a livello materiale, affettivo o spirituale. Queste persone hanno un volto, una storia, ferite e sofferenze. Come nell'Antico Testamento, nel libro di Tobia, esse cercano e attendono un angelo, un «Raphaël »,
qualcuno che le conforti e le guidi. Quando ci si dona agli altri, ci si distanzia da se stessi per tuffarsi nell'universo dell'altro ed offrire, con delicatezza e rispetto, un sostegno.

Anche oggi sono davvero tanti i giovani pronti a donarsi!! E questo è davvero meraviglioso! Se di questa nostra complessa società è più facile evidenziare i segni inquietanti e tristi, non possiamo non vedere e celebrare e gioire anche per i tanti segni di bene che pure la caratterizzano. Nel cuore dei giovani d'oggi vi è tanta generosità! Certo, puòdarsi che essi non siano dei grandi teologi, ma essi desiderano donarsi.
Gesù, parlando ai suoi discepoli, un giorno (di fronte ad una folla affamata) rivolge loro questo invito: « Date loro voi stessi da mangiare ! » (cf. Lc 9,13). I discepoli non erano in realtà pronti a questo tipo di azione e di disponibilità, ma sulla parola di Gesù hanno rischiato, si sono fidati, mettendosi totalmente in gioco. Anche oggi sono tanti i giovani che traducono questo invito di Gesù nella loro vita, "facendosi mangiare", "offrendosi in cibo" agli altri, donando concretamente cuore, tempo ed energie e capacità a chi è più vunerabile e nella necessità.
Caro giovane amico "in ricerca", c'è dunque tanta generosità attorno a te: impara a riconoscerla ! E anche tu, non temere a donarti: sarai felice e renderai felice!
