San Francesco, uomo "tutto trasformato in preghiera"
Credo che tutti noi abbiamo potuto conoscere e sperimentare in molte occasioni il valore e la bellezza della preghiera. Certamente, pur riconoscendone la necessità e l'utilità, tutti conosciamo anche la fatica e l'impegno a mantenerci perseveranti in essa. Nelle così dette "Fonti Francescane" (FF), l'insieme delle più antiche biografie e testimonianze riguardanti San Francesco, ritroviamo innumerevoli rimandi alla sua intensa e incessante vita di preghiera e precisi suoi richiami rivolti ai frati perchè siano fedeli e costanti in essa:
- Nella Regola non bollata , proprio citando il Vangelo di Luca, così si esprime: «E adoriamolo [Dio] con cuore puro, “perché bisogna pregare sempre senza stancarsi mai”; infatti “il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano, bisogna che lo adorino in spirito e verità”». (FF 61)
- Nella Lettera ai fedeli, troviamo la stessa esplicita sottolineatura: «Ed eleviamo a lui [Dio Padre] lodi e preghiere giorno e notte, dicendo: “Padre nostro, che sei nei cieli”, poiché bisogna che noi preghiamo sempre senza stancarci».(FF 188)
- Questi inviti e richiami, erano sostenuti e resi credibili dal suo stile di vita esemplare e radicale. Così racconta di lui, il Celano, suo biografo: «Spesso , (Francesco) senza muovere le labbra, meditava a lungo dentro di sé e, concentrando all’interno le potenze esteriori, si alzava con lo spirito al cielo. In tale modo dirigeva tutta la mente e l’affetto a quell’unica cosa che chiedeva a Dio: non era tanto un uomo che prega, quanto piuttosto egli stesso tutto trasformato in preghiera vivente» (FF682).
Al Signore Gesù sempre la nostra lode.
fra Alberto (fra.alberto@davide.it)