Cari amici in cammino e in ricerca vocazionale,
Questo mese di giugno è stato fin'ora purtroppo contrassegnato da molte tragiche notizie: una cantante americana che aveva partecipato a The Voice è stata uccisa; 49 morti a Orlando in una discoteca; una deputata britannica assassinata; hooligans seminano violenza ai campionati di football; alcune donne uccise per gelosia dai compagni...; la guerra che imperversa in Medio Oriente... Non abbiamo ascoltato altro!! Come metterci di fronte a tanta violenza? E cosa possono dire questi fatti a dei giovani in ricerca vocazionale? Vi propongo oggi, per la vostra riflessione un commento tratto da una catechesi dei nostri frati francesi (vedi BLOG). Al Signore Gesù, unica nostra pace, sempre la nostra Lode!
La violenza.
Il binomio evangelico dell'amore e del perdono è dunque il vero segreto per estirpare la violenza dalla nostra vita. Gesù questo ci ha mostrato dalla croce: l'amore e il perdono incondizionato e per tutti.
A questo punto è facile capire perchè San Francesco, modello ed esempio di vita evangelica, domandi ai suoi frati di vivere con gli altri e accanto agli altri (amici o nemici..) sempre in modo pacifico e mite e umile. Nella Regola leggiamo come devono comportarsi i frati: "che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio" (1 Regola 16, 43).
il Signore vi dia pace !

Fra Alberto(fra.alberto@davide.it)
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Antonello da Messina:Cristo sofferente |
Vocazione e violenza
La violenza si manifesta sempre più. E' un dato di fatto! Essa ci fa piombare nell'animalità - bestialità, invece di elevarci e condurci verso una umanità più nobile e spirituale. Essa riesce a contaminare e rendere velenosi ogni aspetto della nostra vita: le relazioni, la politica, lo sport, il futuro... A questo punto emerge un interrogativo :Perchè la violenza
è così presente nella nostra società ?
Dobbiamo abituarci e rassegnarci?
Cosa possiamo fare per contrastarla?
La violenza.
Una frase "choc" si trova all'inizio della Bibbia "Caino sarà vendicato sette volte, e Lamek settantasette volte"(Gen 4, 24). Vale a dire: uomo, fai attenzione perchè la violenza genera la vendetta che a sua volta innesca un ciclo infernale di distruzione e odio. La Bibbia ci mette dunque in guardia fin dalle prime pagine, ricordandoci la nostra capacità di uccidere e distruggere l'altro. L’altro che è differente da me! Che non è il mio prolungamento. L'altro che ha una sua storia specifica da accogliere e rispettare. Nel regno animale, i conflitti nascono dalla rivalità: l'altro è un avversario, un nemico da battere. Bisogna sottometterlo o eliminarlo.
L'umanità, invece, si differenzia dagli animali quando l'altro è riconosciuto nella sua differenza e unicità; quando l'altro è un dono non un nemico ! Quando l'altro mi offre ciò che io non ho: mi completa e mi fa crescere.
La vocazione.
Se tanta è la violenza che ci circonda e ci opprime e talvolta sembra invincibile, ecco che la nostra vocazione (cristiana/francescana) diventa fondamentale per ritrovare nonostante tutto e prima di tutto in noi stessi quella pace interiore che solo il Signore Gesù può offrire. E questo è certamente un primo grande passo!
Siamo chiamati poi ad essere operatori di pace e testimoni di speranza attorno a noi. La' dove i conflitti, le tensioni e le violenze disintegrano la vita comune, per vocazione, noi siamo inviati a parlare e proporre gesti d'amore.
Ma.., attenzione: non si tratta di un banale "vogliamoci bene" o di slogan ideologici della serie « peace and love ». Si tratta di mettere in pratica lo stile sempre nuovo e impegnativo del Vangelo, quella rinnovata capacità di amare l'altro che tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta... (1 Cor 13, 7) così come ce ne parla S. Paolo nella sua prima lettera ai Corinti.

A questo punto è facile capire perchè San Francesco, modello ed esempio di vita evangelica, domandi ai suoi frati di vivere con gli altri e accanto agli altri (amici o nemici..) sempre in modo pacifico e mite e umile. Nella Regola leggiamo come devono comportarsi i frati: "che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio" (1 Regola 16, 43).
La nostra società, il nostro tempo con le sue fratture e difficoltà, non hanno bisogno di gente che si scandalizzi della violenza, ma di giovani che si alzino per rispondere al male e all'odio con l'amore.
